Cos’è il Tellington TTouch® per il benessere dei cani?
Il Tellington TTouch®, anche detto “TTouch” è una tipologia di insegnamento, pensata per gli animali da compagnia, che si basa sulle stimolazioni tattili. Con l’ausilio di bendaggi, manipolazioni e specifici ostacoli e strumenti, si favorisce l’apprendimento in una condizione di benessere e rilassamento. È indicato in molte situazioni e si basa sui bisogni individuali.
Il Tellington TTouch®, anche detto "TTouch", è una tipologia di insegnamento gentile, pensata per gli animali di famiglia, che si basa sulle stimolazioni tattili e sulla propriocezione, ovvero sulla percezione che si ha del proprio corpo senza l'ausilio della vista.
La teoria alla base di queste tecniche è nata negli anni Settanta, ideata dall'addestratrice canadese Linda Tellington-Jones, specialista nel comportamento dei cavalli e allieva di Moshé Feldenkrais, padre dell'omonimo approccio posturale per umani Feldenkrais. Questo metodo si basa sul fatto che lo stato psicologico del soggetto può migliorare grazie a una riorganizzazione del corpo in azione. Allo stesso tempo, anche il movimento, può favorire a sua volta il benessere mentale.
Mentre il metodo Feldenkreis è nato nell'ambito della psicologia umana, Il Tellington Ttouch® è stato utilizzato inizialmente sui cavalli e oggi è praticato anche su altre specie (in particolare cani e gatti, ma non solo), con l'obiettivo di ottenere maggiore equilibrio da parte del soggetto e favorire uno stato di benessere emozionale e fisico.
Per essere effettuato correttamente, però, necessita di una preparazione adeguata e i professionisti che operano secondo questo approccio devono aver condotto un apposito percorso di studi ed essere iscritti ad un albo.
Come funziona il Tellington TTouch®?
L'insieme di tecniche che compongono il Tellington TTouch, si suddivide in 3 macro aree di azione, ovvero le stimolazioni tattili, i bendaggi e l'ausilio di specifici ostacoli e strumenti utilizzati per favorire l'apprendimento in una condizione di benessere e rilassamento.
I practitioner – ovvero i professionisti che hanno studiato il Tellington TTouch® – utilizzano questi metodi adattandoli di volta in volta al soggetto in questione.
«Stimolando il corpo attraverso il contatto, favoriamo il ricevimento di nuove informazioni da parte del soggetto. I bendaggi, inoltre, favoriscono la presa di coscienza di sé, sia da fermo che in movimento – spiega a Kodami Valeria Rapezzi, istruttrice cinofila esperta in riabilitazione comportamentale e disabilità del cane e practitioner di Tellington TTouch – Il concetto di base si fonda sull'idea che psiche e corpo siano fortemente connessi tra loro e, quindi, si condizionano vicendevolmente».
I campi di applicazione del Tellington TTouch®
Se il termine "Tellington" deriva dal cognome della sua ideatrice, e "touch" rimanda invece al contatto, la seconda "T" del nome, vuole sottolineare la fiducia (in inglese "trust") che si ripone l'uno nell'altro durante l'applicazione di queste pratiche.
I campi in cui il metodo viene utilizzato sono tra i più variegati e possono riguardare il cucciolo intento a fare le prime esperienze in maniera adeguata con il mondo che lo circonda ma anche il cane anziano o l'individuo soggetto a dolori o tensioni muscolari che viene aiutato per riuscire a trovare nuovamente l'equilibrio fisico e mentale.
«Si può applicare in seguito ad un intervento chirurgico, ma anche nell'ambito delle attività sportive e cinotecniche – spiega Rapezzi – In particolare, però, è adeguato per la riabilitazione di soggetti che vivono stati di ansia o paura, o nei cani che manifestano comportamenti reattivi».
Risulta piuttosto facile immaginare il benessere che ne può trarre un soggetto che, spontaneamente, apprezza il contatto. È più complesso, invece, comprendere come il Tellington Ttouch possa essere d'aiuto per i cani che preferiscono mantenere le distanze e che non amano essere toccati.
Come si svolge una seduta di TTouch®
«Il nostro lavoro si basa sul fatto che il cane si deve sentire a proprio agio. Bisogna avere, in qualunque situazione, il massimo rispetto delle sue necessità e dei suoi desideri – spiega l'esperta – Non bisogna forzarlo e, se non c'è la possibilità di intervenire con la manipolazione, ci si prende il tempo necessario per lavorare gradualmente, mantenendo la distanza che il soggetto richiede. Nel caso in cui ve ne sia la necessità, si può anche strutturare un contatto indiretto. Ogni intervento di Ttouch, però, va sempre pensato in modo da risultare gradevole, aperto alla comunicazione reciproca e quindi anche al feedback che si riceve dal soggetto in questione».
Durante gli interventi è considerata di fondamentale importanza la presenza attiva del pet mate, il quale mette in pratica ciò che il practitioner propone. Affinché il percorso sia strutturato in maniera adeguata, però, è indispensabile che venga proposto da persone preparate sia nell'ambito di questo metodo che sulle tematiche riguardanti l'etologia della specie.
«Per diventare practitioner di Tellington TTouch® bisogna portare a termine un percorso di studio della durata di 3 anni e mantenersi sempre aggiornati, perché queste tecniche non si improvvisano – conclude Rapezzi – Inoltre, i metodi si aggiornano e, negli anni, nascono nuovi strumenti. Per questo motivo, chi decide di cercare un professionista di TTouch non deve accontentarsi di valutare l'effettiva iscrizione all'albo, ma deve verificare anche quanto la persona si è aggiornata nel tempo».
L'articolo lo potete trovare anche su: https://www.kodami.it/cose-il-tellington-ttouch-per-il-benessere-dei-cani/
Articolo scritto da Valeria Rapezzi P2